Il Giornalino dell'anno 2018 - Retrocopertina
Quintana è ascoltare le parole del vecchio, tenendo in mano il giovane.
Quintana è sentire freddo tutti insieme quando l'inverno sembra non finire mai e le corse al moro sembrano lontane.
Quintana è pulire i tavoli accanto al caposestiere sotto il sole delle 14:00 dei giorni di Luglio.
Quintana è indossare un abito, un'armatura, un copricapo, una seconda pelle che per due giorni l'anno diventa manifesta ma che dovrebbe esistere per una vita intera.
Quintana è moro, Squarcia, arcieri e sbandietaori.
Quintana è ansia, la sofferenza pura che ti percuote, scuote e ribatte mentre il tuo cavaliere gira un otto.
Quintana sono tutti quelli che per gloria, onore, passione, voglia, dedizione sfidano clima, lavoro, impegni e famiglia pur di provare un passaggio difficile o uno squillo impossibile.
Quintana è rispetto del passato, di coloro che hanno costruito e che devono o dovrebbero insegnare l'umiltà sulla quale una cosa così grande è nata.
Quintana è presente, è la gioia dei bambini che afferrano una bandiera per la prima volta o che battono goffi il tempo mentre sfila il corteo sui san pietrini.
Quintana è storia, ma la storia corre lungo una linea, la storia è cambiamento, e tradizione non significa non evolvere.
Quintana è e sarà ancora molto.
Quintana sono due colori, un cuore, sei sestieri, mille sfide: il passato non vale più del presente o del futuro.
Una nuova leva non vale meno di una stella del passato.
Una vittoria di allora non conta più di un attuale.
Se il vecchio non prende per mano il giovane lasciandolo solo, il presente non ha passato e senza passato non c'è futuro.
Quintana è amare, ma quell'amore senza condizione, che non vede se o ma, che ti fa spendere mezzo stipendio per foulard, maglia e cene, che ti fa restare alzato fino a tardi quando il giorno dopo attacchi presto.
Quintana è sacrificio, ma se qualcuno manca alla fune, non hai la stessa forza degli altri e alla fine cadrai.
Un sestiere marcia tutto allo stesso tempo.
Quintana è ...