Giornalino 2008 Luglio - Intervista singola al CapoSestiere (1^ parte)
“Il cuore è rosso come la passione per la competizione. Il sangue è blu, perché è il nobile re delle giostre. Porta agli onori i colori rossoblu del Sestiere ed ogni anno ci regala gioie, entusiasmi, paure, attese. Sentimenti contrastanti e forti, che si aggiungono alla immutabile fiducia che deponiamo in lui”. Il primo pensiero di questa intervista fatta al Capo sestiere Gigi Torquati è rivolto ad Emanuele Capriotti, temuto e “leggendario” cavaliere (unico ad aver vinto consecutivamente 5 palii della giostra) della Quintana di Ascoli Piceno.
Perché parla di paura?
L’anno scorso, nel palio di Luglio, quando vedemmo la caduta di Atlanda con Emanuele ancora in sella, abbiamo temuto il peggio. L’ansia di vincere la competizione si era trasformata, in un baleno, nella paura per l’uomo. Un ragazzo che è entrato nei nostri cuori per la nobiltà d’animo, fuori dai canoni convenzionali della gioventù di oggi. Se ce lo avesse chiesto, saremmo stati con lui, nelle avversità delle contestazioni sulla pista. Ma ancora una volta, constatate le sue buone condizioni di salute, dopo l’incidente e pronti per rivendicare i diritti di un circuito bagnato che rendeva impossibile e pericolosa qualsiasi performance, Emanuele ha calmato gli animi infuocati dei rossoblu, sedando ogni polemica con un incontestabile (per lui) “E’ stata colpa mia”. Un’onestà, che rendeva mite la realtà dei fatti, essendoci tutti i presupposti per poter ribadire l’impraticabilità del campo. Ma lui, cavaliere d’animo, non ha voluto improntare alcuna polemica e già pensava a come risalire in sella e a come correggere eventuali imperfezioni commesse, per regalarci, nell’edizione di Agosto, l’ennesima ed indimenticabile vittoria.
Quand’è che Emanuele è entrato nella storia della giostra?
Capriotti ha dovuto affrontare sempre molte critiche dovute alla gelosia di non poterlo avere nella propria “scuderia”. Come ha superato il dolore, fisico e morale, per la caduta a luglio dello scorso anno, così ha fatto in tutte le occasioni in cui non gli veniva riconosciuto alcun merito se non quello di avere al fianco, o meglio in groppa al suo cavallo, la dea della fortuna. Ha dovuto dimostrare prima di non essere solo “il cavaliere della notte”, perché aveva vinto consecutivamente tre palii serali di luglio, ma anche quello “del sole”, surclassando tutti con la vittoria ad Agosto 2005 nella competizione diurna. E sempre in quell’occasione è entrato nella storia per essere stato il primo cavaliere, nella storia della Quintana, ad aver vinto consecutivamente il palio per 5 volte di seguito, proseguendo le vittorie anche nel 2006 (luglio 2003 – 2004 -2005, agosto 2005, luglio 2006, agosto 2007). Poi, sono arrivate le allusioni al fatto che poteva essere facile vincere a cavallo di una inarrestabile sarda come Atlanda. Finché è arrivata Runa, una cavalla che aveva vinto solo con Scattolini a Porta Romana molti anni fa, ma che poi gareggiando per Porta Maggiore per 6 volte non era riuscita ad ottenere il medesimo risultato. Così a dimostrare ancora una volta le sue capacità, non per orgoglio personale, ma per la fede nel gioco e della gara, Emanuele ci ha regalato la vittoria anche con Runa. Un altro chiaro esempio che non il giorno o la notte, non il cavallo, non la fortuna, ma il cavaliere-uomo e la sua dedizione sportiva sono gli elementi portanti delle vittorie conseguite”
Vi confrontate spesso con Emanuele?
Negli anni abbiamo maturato un rapporto di amicizia profonda con il nostro cavaliere. Anche le file più giovani della nostra guardia vivono con lui momenti di aggregazione e di gioco. Emanuele è sempre molto disponibile alle nostre richieste per rendere più “movimentato” il periodo caldo pre-Quintana e partecipa alle feste perché anche lui crede in questa forza di pensiero e nella condivisione dei momenti conviviali. Per le questioni più tecniche, preferiamo, però, che i contatti vengano mantenuti con il nostro tramite Gigi De Santis, che ci informa sulle necessità o sulle strategie che il nostro cavaliere ha intenzione di attuare nella giostra.